Dopo la recensione alla splendida Graphic Novel “CINZIA”, dedicato alla favolosa transgender uscita dagli inchiostri del geniale fumettista Leo Ortolani, ecco l’intervista all’autore, in cui ci spiega la sua evoluzione e quella del personaggio.
E’ consigliata la lettura della recensione prima di procedere con l’intervista
Come è venuta l’idea, ai tempi di RatMan, di inserire un personaggio transgender?
La prima apparizione di CINZIA nella serie RAT-MAN è stata puramente casuale, come lo sono state apparizioni di altri personaggi.
E’ apparsa in una gag, abbastanza banale: un postino recapita al futuro supereroe un albo di Topolino e questi realizza di volere diventare RAT-MAN!
Sull’onda dell’entusiasmo, Rat-Man bacia il postino, che a sua volta realizza che vuole diventare donna e diventa “Cinzia, la lucciola della Quinta strada”. E riguardo al futuro di Cinzia, si precisa subito che “questa è un’altra storia”. E di fatto, la è diventata davvero.
L’intento era quindi di fare una battuta, con tutta la consapevolezza umoristica di un Leo Ortolani di 22 anni, che aveva sempre vissuto in casa e aveva zero esperienza di quello che c’era “là fuori”. La famosa “giungla” umana da cui, in un certo senso, era sempre stato tenuto al riparo dalla famiglia. Anche questa è un’altra storia, però non si può prescindere dalla storia personale dell’autore se si cerca di capire perchè ha fatto quello che ha fatto, nel corso della sua carriera.
Questa Cinzia, buttata lì per gioco, colpisce invece moltissimo la fantasia dei lettori, che iniziano a richiedermela fin da subito.
E di fatto, Cinzia appare anche nella storia successiva, TOPIN – The Wonder Mouse, in cui si presenta come giornalista della rivista “OMO”. Si abbandonano già i lampioni per una maggiore dignità del personaggio, tutto in due storie brevi. Dalla terza apparizione in poi, Cinzia entra a fare parte fissa del pantheon dei personaggi principali. E lì rimane, fino alla fine della serie, vent’anni dopo.
Perché hai pensato che sarebbe stato efficace se la compagna del tuo “antieroe” fosse stata una donna trans?
Essendo un fumetto comico, dove ogni personaggio è un po’ la parodia di se stesso, Rat-Man è la parodia del supereroe, Clara della moglie fedele, Brakko del poliziotto, Arcibaldo del maggiordomo e via dicendo, anche Cinzia assolve a questo incarico. E per massimizzare l’impatto umoristico, non c’era niente di meglio che farla diventare l’unica donna innamorata di Rat-Man. Che invece è ossessionato dalle donne con le tette grandi. Si parte per ridere, in maniera molto banale, ma la potenzialità di tutti questi personaggi, la loro tragicità e la loro epicità premono per uscire. E man mano che maturo come scrittore, mi accorgo che c’è tutto un mondo da raccontare, dietro vicende apparentemente comiche o ridicole. Si arriverà al punto in cui, in una storia metafumettistica, Cinzia è perfettamente consapevole del suo ruolo di personaggio a fumetti nato per fare ridere, che non coronerà mai il suo sogno di vivere una storia d’amore con Rat-Man. E’ una storia in tre parti, di dieci anni fa, ma totalmente in linea con la storia appena pubblicata. Ognuno dei personaggi nati su RAT-MAN si rivela, con il tempo e con le avventure narrate, ricco di sfaccettature e di profondità, Cinzia compresa. Rimangono le battute e le situazioni imbarazzanti, perché nella vita si ride e si piange, ma di certo nel corso del tempo Cinzia acquisisce una marcia in più (“vuoi vedere la leva del cambio?” direbbe lei).
In questi 20 anni la sensibilità sui nostri temi è molto cambiata, come “papà” di un personaggio transgender, come ha influenzato anche te e il tuo modo di rappresentarla?
In un certo senso, parto avvantaggiato, perchè in casa mia, di sessualità non se n’è mai parlato. La prima volta che ho avuto una ragazza, a diciotto anni, mio padre è venuto in camera mia e mi ha detto “Mi raccomando”. Tutta la mia educazione sessuale è stata condensata in quella frase. E siccome mio padre ha gli occhi grigio-ghiaccio alla Clint Eastwood, ha funzionato alla grande.
Questo non parlare di ciò che riguarda il sesso, ha avuto anche un aspetto positivo. Non mi è stata instillata nessuna forma di fobia o di diffidenza.
Quindi resto sempre sinceramente perplesso, di fronte a determinate prese di posizione delle persone, nei riguardi della sessualità degli altri.
Ti lascio immaginare quando escono certi discorsi dalla bocca di persone laureate, gente che crede ancora che essere gay sia una malattia. Gente che insegna nelle scuole.
In ogni modo, per quello che mi riguarda, l’amore verso i miei figli e le mie figlie di carta deve essersi accentuato con la paternità vera, per cui sono diventato ancora più mamma. E questo ha sicuramente aumentato quel senso di protezione che ho verso i miei personaggi. Ho cercato di capirli sempre di più, di immedesimarmi nelle loro vite, per vedere attraverso i loro occhi e sentire attraverso il loro cuore. Ti puoi immaginare come questo si sia tradotto nei riguardi di Cinzia.
Le storie di RAT-MAN sono cambiate, in questo senso, sono diventate più attente, archiviando certe leggerezze iniziali. A un certo punto ho scoperto che “Cinzia, il transessuale platinato” era in realtà “LA transessuale platinata”. C’è sempre da imparare. Ed è un processo inevitabile, se sei una persona che cresce. Andrea Plazzi, amico e redattore storico di tutte le mie testate, dice “si vede, che sei diventato adulto”. Ma forse scherzava!
Il cambiamento maggiore su Cinzia si vede proprio nel libro a lei dedicato. E’ sempre la Cinzia che conosciamo, ma è anche una Cinzia diversa. Non volevo utilizzare la Cinzia della serie di RAT-MAN, perché si trascinava dietro un fardello di passato ingombrante. A livello narrativo e pure a livello di sviluppo del personaggio. Così ho flesso i muscoli e ho fatto io, il balzo nel vuoto, portando Cinzia a un nuovo livello di consapevolezza. Mia e sua. E ne è uscita una Cinzia anche fisicamente più vera.
Al punto che quando ho terminato di disegnare la storia, per qualche giorno ho avuto paura. Paura di essermi forse spinto troppo in là, dove magari tutti i miei lettori non mi avrebbero seguito.
Che quando parlo di Cinzia, sui social, seguono sempre una serie di battute sulle dimensioni.
Che è il modo base con cui il lettore medio di Rat-Man si relaziona con il personaggio. E invece mi hanno sorpreso, amando incondizionatamente anche questa “nuova” Cinzia. Ma è tutto merito suo. E’ lei, che comunque la guardi, è sempre favolosa.
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Ogni personaggio è parte di chi lo ha disegnato: c’è un po’ di Cinzia anche in te? Sei anche tu un po’ “favoloso”?
Devo dire che durante gli incontri su CINZIA ho sfoggiato con un certo senso di orgoglio la spilla “FAVOLOSA” che mi hanno regalato le ragazze del MIT, alla libreria IGOR, quando abbiamo fatto la presentazione del libro.
Che posso dirti, sicuramente c’è un poco di Cinzia anche in me, anche se alla fine resto miseramente cisgender, che è un po’ come essere un babbano nel mondo di Harry Potter.
Cinzia è molto cambiata, sia esteticamente, che interiormente: la nuova Cinzia è più bella, più naturale, più intelligente, colta e sagace: come mai questo cambiamento?
In realtà Cinzia è sempre stata bella, intelligente, colta e sagace. Forse doveva essere appena più naturale e ho cercato di plasmarla in quel senso. Tutte queste caratteristiche le vedete emergere bene in CINZIA perché qui è la protagonista assoluta del libro. Prima era la spalla di Rat-Man, era appannata dalla stupidità dell’altro mio figlio, amatissimo, ma più impegnativo.
E per quanto riguarda la bellezza, ho voluto fosse bellissima, perché l’accettazione passa anche attraverso la bellezza.
In alcuni punti della Graphic Novel si capisce che conosci bene il nostro mondo e le nostre problematiche: per costruire la nuova Cinzia, hai avuto contatti con le associazioni transgender o la letteratura transgender?
Inizialmente avrei voluto incontrare e parlare con persone transgender, poi ho avuto paura di essere influenzato dalle storie private di queste persone, così mi sono limitato alla letteratura e a quello che trovavo a livello artistico, soprattutto cinematografico, per capire meglio il loro mondo. Che poi è anche il mondo dove vivo io, perché la realtà è che siamo tutti sullo stesso pianeta. E’ come ci relazioniamo, che lo divide tra “il mio” e “il loro”. Io vorrei che fosse semplicemente “il nostro”. In ogni modo, filosofia da geologi a parte, è stato interessante anche leggere articoli o letteratura transfobica, per capire cosa devono affrontare queste persone e c’è da restare davvero a bocca aperta. Alcune cose le ho utilizzate per l’associazione creata nel libro, “Natura e Famiglia”, inserendole come battute, ma sono considerazioni che alcune associazioni fanno sul serio.
Come è stato accolta la Graphic Novel dal tuo pubblico storico, e come dal “nuovo” pubblico della comunità LGBT?
Posso dire che dopo una settimana che il libro era uscito, ero abbastanza frastornato dai complimenti e dalle manifestazioni d’affetto, sia da parte dei lettori usuali, sia da parte di amici e colleghi che fanno parte delle associazioni LGBT, sia da parte delle associazioni stesse, come il MIT di Bologna.
Ora, non dico per fare quello che si schernisce, ma sinceramente non credevo che CINZIA avrebbe toccato il cuore della gente in questo modo. Mi conosco, sono una persona che ha dentro anche Rat-Man, quindi non credevo di riuscire a fare chissà poi che cosa…
Sapevo di avere fatto una buona storia, questo sì, ma non avrei mai immaginato questa accoglienza.
Per dire, l’anno precedente ho realizzato C’E’ SPAZIO PER TUTTI, un libro monumentale sulla conquista dello spazio, un libro che è stato portato sulla Stazione Spaziale Internazionale, diventando di fatto il primo fumetto al mondo ad andare nello spazio… Eppure non ha suscitato nemmeno la metà dell’entusiasmo che ha suscitato CINZIA.
E di questo, ringrazio tutti. A partire dalla casa editrice, la Bao Publishing, che ha voluto questa storia, senza però sapere effettivamente cosa avrei realizzato.
Sono rimasti colpiti anche loro.
Ma è Cinzia. Erano trent’anni che aspettava questa occasione. Da quella breve storia del 1989, dove faceva il postino.
Era pronta per un primo piano.
A quando un personaggio ftm? magari un nuovo amore per Cinzia…(noi ftm nerd ne saremmo onorati)
Guarda, non ci ho mai pensato, veramente, concentrandomi soprattutto su di lei, quindi su un personaggio mtf. Credo che a parte una vignetta del libro in cui c’è una comparsa ftm (durante la prima riunione LGBTQI), se dovessi inserirlo adesso, mi criticherebbero, dicendomi che voglio cavalcare il tema! Che non ho più idee! :DDD
Ma forse la realtà è che essendo un uomo, forse mi viene più naturale pensare a una trasformazione in donna…quella famosa percentuale di Cinzia che c’è in me!
Dopo il successo del volume su Cinzia, pensi di farle vivere nuove avventure? Cosa dobbiamo aspettarci?
Durante la fase di scrittura del libro, mi sono divertito al punto da pensare a una sorta di serie dedicata a Cinzia e a Tamara, una cosa alla WILL e GRACE, telefilm che amo e che mi ha ispirato per la leggerezza del libro stesso.
Tuttavia, al momento non credo che farò altre storie con Cinzia, come protagonista assoluta.
Lei e Tamara compariranno ancora, a esempio nella prossima storia di STAR RATS, ma un libro come CINZIA è una cosa che ti capita una volta sola, nella vita.
E quanto capita, è favoloso.