Potrebbe capitarti, una di quelle sere in cui sei annoiato, di trovarti a scorrere le pagine blu nella ricerca di un incontro sessuale e di essere colpito da un volto un po’ diverso, da una foto che lascia intravedere le spalle e la schiena ma non il petto, il sedere ma non il lato A, e di pensare, in un primo momento: “ma sarà maggiorenne?”. Poi, guardando la data di nascita ti chiederai “Oddio, ma come può questo ragazzo avere 35 anni?”. Tranquillo, sei capitato sul profilo di un ragazzo transgender ftm.
In un primo momento sarai perplesso…sai a stento che esistono i “trans al contrario”, ma davi per scontato che fossero interessati alle donne. Che ci fa quindi questo piccolo intruso qui, nel portale per eccellenza dedicato agli uomini che incontrano altri uomini?
Non tutti sanno che l’identità di genere (ovvero la consapevolezza di appartenere al genere “uomo” o “donna” indipendentemente dal sesso biologico), e l’orientamento affettivo/sessuale (che riguarda invece da chi si è attratti), sono fattori indipendenti, e quindi può capitare che una persona nasca di sesso femminile, abbia un’identità di genere maschile, e sia attratto da uomini, o magari sia da uomini che da donne.
In questo caso, il ragazzo transgender ftm in questione desidererebbe le attenzioni di uomini non eterosessuali, in quanto le attenzione di uomini etero, in cerca di una sessualità o di un’affettività con una donna, genererebbe nel ragazzo o nell’uomo trans una disforia di genere, un disconoscimento, quindi un fastidio.
E’ per questo che ormai da oltre un decennio, gli uomini ftm gay e bisessuali vanno a “caccia” nei portali “‘d’acchiappo” riservati agli incontri al maschile.
Alcuni di questi portali, per rispondere all’utilizzo non più solo da parte di uomini biologicamente maschi ed omosessuali, hanno ampliato la descrizione del portale: PlanetRomeo (per noi veterani rimarrà sempre GayRomeo), ad esempio, nella sezione “About Romeo”, chiarisce che “ROMEO is the world’s most exciting network for gay and bi males, and trans people”, anche se le categorie del portale contengono ancora qualche pecca: la categoria “orientamento sessuale” (gay, bi, orientamento non indicato), contiene anche “trans” (che riguarda invece l’identità di genere), non dando la possibilità alle persone trans di indicare se sono attratte o meno solo da uomini, e soprattutto non dando la possibilità di compilare il base alla direzione del loro percorso. Infatti, su Planet Romeo non si trovano solamente persone trans maschili di origine biologica xx, ma si trovano anche persone trans femminili di origine biologica xy. Come dice il portale stesso, PlanetRomeo è aperto a Gay, Bi, e “trans people”, quindi sia uomini trans, che donne trans, anche se sarebbe utile, visto che l’obiettivo è mettere in contatto “domanda ed offerta”, che fosse possibile selezionare la “direzione” del proprio percorso, anche per evitare episodi spiacevoli di misgendering (in cui chi clicca si rivolge col genere sbagliato pensando che si tratti di una trans MtF e non di un trans Ftm, ad esempio) e che si perda tempo nel ricercare qualcosa che non interessa (ci sono uomini interessati agli ftm ma non alle mtf o viceversa).
Da una decina d’anni, tra i gruppi tematici del portale, sono presenti anche gruppi per “ftm and admirers”, creati appunto da estimatori della maschilità xx.



Oltre allo storico portale “Planet Romeo”, personalmente quello che apprezzo ed uso maggiormente, esiste ormai un universo di applicazioni dedicate all’amore tra uomini (Grindr, Scruff, Wapo), oltre a tutte quelle non specificatamente gay ma aperte a tutti gli orientamenti (Tinder, Meetic) o quelle che dichiarano un’attenzione speciale a bisessuali, pansessuali, e persone di genere non conforme (OkCupid).
Personalmente, penso che le applicazioni, rispetto a quei sistemi di dating nati sotto forma di portale “desktop”, siano maggiormente destinati ad una sessualità “fast food”, senza filtri, senza lettura delle descrizioni, e se anche questo tipo di sessualità “mordi e fuggi” ha una sua legittimità, è poco adatta a un ragazzo trans che, prima di “ospitare entro un’ora”, forse avrebbe bisogno di spiegare come è fatto da nudo al di là di quello che appare da una foto del viso o della schiena.
Nelle applicazioni è la foto principale a generare la proposta di incontro, che avviene dopo poche righe di chat, e quindi questa modalità mette in difficoltà chi avrebbe bisogno di un approccio maggiormente “slow food”. Va riconosciuto, però, che l’applicazione Grindr, ad esempio, ha manifestato simbolicamente un’apertura verso le persone transgender, inserendo questa modalità nei pannelli da compilare, anche se poi non è possibile, almeno col profilo free, usare questi filtri per cercare i ragazzi. E’ comunque un importante segno simbolico di apertura verso l’inclusione dei ragazzi ftm gay e bisex.
Passiamo ad OkCupid, sulla carta il portale maggiormente aperto ad orientamenti ed identità “non conformi”. Diversamente da portali come meetic, un o una bisessuale/pansessuale non deve iscriversi col doppio profilo, ma può cercare uomini e donne con lo stesso profilo, o filtrare anche per persone trans in direzione ftm, mtf o che si descrivono con “altri generi”. Viene dato spazio anche ad incontri tra persone che si descrivono come poliamorose, demisessuali ed asessuali, ma anche “sapiosessuali” (attratte dall’intelligenza altrui).
La più grande pecca del portale è che l’utenza è quasi tutta all’estero, è in lingua inglese, mentre il più grande merito è l’algoritmo di matching che permette di trovare persone mentalmente molto compatibili a scopo relazione.
Se questo portale, sulla carta, sembra davvero perfetto per chi cerca una relazione o anche solo un incontro di sesso con chi ha già chiara la situazione fin dall’inizio, il problema è che attira una categoria di persone verso la quale la persona trans si pone in maniera controversa: i e le trans lover.
Ci sono uomini iscritti come “eteroflessibili” (quindi attratti principalmente da donne, ma raramente anche da uomini, coloro che potremmo mettere al grado 1 o 2 della scala kinsey), che di fatto, spesso, sono solo semplici eterosessuali, con grandi difficoltà a trovare donne, che hanno scoperto una “nicchia ecologica” e si reinventano sotto l’ombrello bisessuale sperando che un ragazzo trans non medicalizzato oppure una persona di biologia xx che si definisce genderfluid accetti la sua proposta di dating, magari facendogli scoprire le gioie della prostata grazie alle protesi genitali.
L’arrivo di questi signori eteroflessibili, e in generale delle persone translover (pare che si chiamino skoliosessuali, persone attratte dall’androginia in entrambe le direzioni, anche se questa parola ha un suono abbastanza spiacevole), ha reso il portale meno “protetto” per le persone transgender e di genere non conforme. Se è utile che ci sia un gruppo di persone interessato a te “proprio” perché sei trans, spesso (per fortuna non sempre) esse si pongono in modo morboso, creando dinamiche soggetto/oggetto in cui la persona trans si sente quasi un oggetto di sperimentazione e non riesce ad abbandonarsi al piacere.
Veniamo dunque a come l’ftm viene accolto dall’utenza dei portali lui x lui: premetto che è raro che un ftm si lanci verso persone che non hanno espresso chiaramente un orientamento sessuale trans-includente, quindi generalmente l’ftm aspetta di essere contattato. Per evitare i feticisti, alcuni ftm preferiscono non dichiarare, nella compilazione a tendina, di essere transgender e lasciar parlare le fotografie, dichiarando di esserlo solamente dopo, in chat.
E’ curioso che spesso a contattare l’ftm siano persone che hanno compilato il profilo come “gay”, e che invece le persone che hanno scritto “bisessuale” respingano gli ftm che a lui si propongono. Va fatta una riflessione non tanto sugli orientamenti sessuali (è più transincludente un gay o un bisex?) ma sul chi si registra come bisex e come gay in questi portali. Va premesso che il contesto dei portali ha un’utenza molto diversa da quella dell’attivismo e dell’associazionismo (dove la consapevolezza è diversa e un uomo ftm gay trova più facilmente un partner uomo “non etero”), e quindi spesso ad usare l’etichetta “bisex” sono semplicemente persone gay velate o persone in matrimoni eterosessuali che in quel portale cercano semplicemente un’evasione con un uomo biologico. Non è detto invece che chi si registra come gay lo sia davvero al cento per cento oppure che sia un gay transescludente: molti ragazzi, ad esempio, mi hanno confidato di essersi registrati al portale come gay per non subire gli attacchi e i pregiudizi rivolti a chi si registra come bisessuale (visto anche che tipo di persona mediamente usa quella tag), ma di essere di fatto più che altro omoflessibili, oppure gay transincludenti.
E’ quindi un fatto che l’etichetta “bisex” non garantisca che si tratti di un potenziale partner, anche perché così come esistono persone che, definendosi gay, non escludono un ftm, ci sono persone bisessuali non attratte dall’androginia e che cercano partner decisamente femminili e decisamente maschili.
Andiamo alle reazioni: c’è una grande differenza che riguarda l’ftm gay (in cerca di uomini gay e bisex) rispetto all’ftm etero (in cerca di donne etero e bisex).
Tra potenziali partner uomini che donne ci sono differenze che riguardano il possibile rifiuto. Per quanto riguarda l’uomo gay/bisex, tutto è molto legato alla genitalità: nel momento in cui il potenziale partner di dating accetta la genitalità dell’ftm non operato, spesso l’aspettativa sulla modifica dei caratteri secondari (la presenza o meno di barba, la profondità della voce) diventa poco importante: se il potenziale partner è attratto da un’estetica androgina o efebica, preferità un ftm non medicalizzato o che ha iniziato da poco, se preferisce un’estetica molto virile, preferirà l’ftm medicalizzato, quindi diventerà, banalmente, una questione di gusti.
Pare funzioni diversamente per gli ftm che ricercano dating con donne etero e bisex, le quali pare che diano meno importanza alla genitalità, ma tanta ai caratteri secondari (barba, voce) e questo crea dinamiche ben diverse quando l’ftm si rivolge ai portali di dating luixlui o luixlei.
Sicuramente vi sono approcci morbosi, spesso non dovuti alla malafede, ma principalmente all’ignoranza. Alcune persone si approcciano facendo misgendering (sbagliando il genere grammaticale con cui ci si rivolge alla persona trans, quindi rivolgendosi al femminile, oppure dicendo che gradiscono “le” trans ftm, o se ne escono con “ciao bellissima”), altri fanno domande imbarazzanti (qual è il tuo vero nome), in diversi dichiarano di aver pensato fino a quel momento che gli ftm potessero essere attratti solo dalle donne (“diventati” uomini per piacere alle donne). Alcuni fanno addirittura domande sul percorso, e dichiarano di avere una disforia di genere che al momento stanno occultando.
Frequenti, ma penso anche inevitabili, le domande sui genitali. Comprensibile anche l’imbarazzo dell’ftm nel rispondere.
In molti quelli a preferire che l’ftm abbia ancora gli organi di nascita, anche solo per la curiosità di provare del sesso con una persona maschile ma con una pratica erotica che non hanno mai provato, altri danno per scontato che l’ftm, non avendo il pene, sia interessato a rapporti anali da passivo, altri ancora invece danno per scontato che l’ftm avrà un ruolo attivo, e fanno subito domande su protesi e strap-on.
Altri contattano più per manifestare la loro solidarietà alla causa trans, oppure chiedendo se sei un “vero” ftm, poichè non ne hanno mai conosciuto uno, e direi che questa categoria fa solo perdere tempo a chi sta cercando un dating.
Concludendo, per noi “intrusi” del mondo del dating rivolto ai soli uomini (biologici?) ogni connessione ai portali di incontri si rivela una sorpresa. Potrebbe davvero succedere di tutto, da una conversazione che ci riempirà di disforia, all’incontro dell’anno.
Se però un uomo biologico gay o bisessuale volesse contattare un ftm su questi portali, anche solo per chiacchierare, l’unica vera precauzione da prendere che consiglierei è di cercare quanto possibile di rivolgersi al ragazzo ftm usando perifrasi neutre o il genere maschile.
Un piccolo passo per una coppia di uomini, un grande passo per l’umanità.