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https://www.youtube.com/watch?v=Z7syJwKmctI
Mi fu passato da una persona nata femmina, attratta dagli uomini, ma che donna non si reputa, ma neanche transessuale o transgender.
Questa persona mi ha aperto un mondo, e ho fatto tante ricerche sul mondo del culturismo femminile.
La prima cosa che mi è balzata all’occhio è stato il fatto che molte culturiste vogliono divenatre “vigorose” ma sono legate all’essere donne e volere apparire come donne.
Esse combattono gli effetti virilizzanti delle sostanze che prendono con plastiche al seno, parrucche, depilazioni laser, e soffrono se diventano sterili per colpa di esse. Fanno quasi un percorso simile a quello delle Mtf per combattere gli effetti del testosterone.
Ho scoperto che l’essere culturista viene associato a una dismorfofobia (pari alla bulimia o all’anoressia) chiamata “vigorismo”, in cui, mentre nel caso dell’anoressia vi è un bisogno di vedere il corpo sempre più magro, nel caso del vigorismo si ha l’esigenza di vederlo sempre più muscoloso e vigoroso.
Mi stupisce che questo desiderio, da parte di donne etero, superi i pregiudizi del binarismo, che vogliono “la donna etero” in tutt’altro modo.
Mi chiedo anche come mai chi “bolla” le culturiste come affette da “dismorfofobia” non bolli nello stesso modo le persone transgender (anche quelle non in transizione), ma alla fine questo è solo un bene (già abbiamo troppi problemi da parte di chi ci definisce malati di mente..)
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